Animali in casa in affitto: cosa dice la legge?
Qualche giorno fa abbiamo letto la storia di Valentina, una donna che si è trovata a dormire nel suo furgone a causa delle difficoltà a trovare una casa in affitto.
Valentina ha condiviso la sua frustrazione sui social, spiegando che molti proprietari si rifiutano di affittarle una casa perché ha un cane. La sua compagna di vita è Akira, un pastore australiano di 11 anni, che Valentina considera parte della sua famiglia. Nel suo sfogo la donna ha sottolineato come molti proprietari siano riluttanti ad accettare animali domestici o bambini nelle loro proprietà. Questo è un argomento che interessa tantissime persone ma su cui, spesso, si fa confusione: nell’articolo faremo maggiore chiarezza sulla normativa riguardante gli animali in casa in affitto.
La storia di Valentina
Dopo essere stata costretta a lasciare il suo alloggio a Sondrio, Valentina ha iniziato la ricerca di una nuova casa. Disposta a pagare la caparra e quattro mesi di affitto anticipato, ha ricevuto alcune offerte iniziali, ma ogni volta che menzionava di avere un cane la disponibilità dei proprietari svaniva.
Alcuni le hanno chiesto una caparra di 2.500 euro per coprire eventuali danni, mentre altri, scottati da precedenti esperienze con inquilini che avevano animali, hanno preferito non correre rischi. Altri ancora avevano mobili nuovi e non volevano danneggiarli e si ritiravano semplicemente quando scoprivano che Valentina possiede un cane.
La scorsa primavera ha quindi deciso di dormire nel furgone che utilizza per la sua attività, non senza problemi… è stata infatti persino derubata e ha deciso di affidare il suo sfogo ai social.
Il post ha raggiunto una notevole popolarità e sono emerse molte altre storie di persone che si sono trovate nella sua stessa situazione.
Il problema delle locazioni è sempre più grave: molti appartamenti sono utilizzati per gli affitti brevi e, per chi ha risorse economiche limitate, trovare un alloggio è sempre più complicato… e possedere un animale domestico rende la ricerca ancora più difficile.
Nonostante la sua disponibilità economica e l’affidabilità quindi Valentina non ha ancora trovato sistemazione.
Animali in casa in affitto: un po’ di chiarezza
In Italia non c’è una legge specifica sugli animali domestici nelle abitazioni in affitto.
Di norma il locatore non può vietare all’inquilino di avere animali domestici, a meno che nel contratto di locazione non sia esplicitamente previsto il divieto.
Solitamente nei contratti standard non è presente alcuna clausola che vieti la detenzione di animali, quindi il proprietario non ha il potere di opporsi né di minacciare lo sfratto per questo motivo. Questa opzione inoltre non può essere aggiunta in un secondo momento, ma solo al rinnovo del contratto, quando le condizioni possono essere nuovamente discusse e modificate.
Quando il proprietario decide di inserire questo divieto è l’inquilino a decidere se sottostare o meno: se firma il contratto accetta di non ospitare animali nell’immobile.
Se viola questa clausola potrebbe essere considerato inadempiente e rischiare lo sfratto. Tuttavia gli sfratti per animali domestici tendono a richiedere più tempo rispetto a quelli per mancato pagamento dell’affitto.
Animali domestici in condominio: la normativa
Un proprietario di animali, che viva in affitto o meno, ha delle responsabilità verso gli altri condomini.
Con la legge n. 220 del 2012, nota come “Riforma del condominio”, è stato stabilito che i regolamenti condominiali non possono vietare la presenza di animali domestici nelle unità immobiliari. I proprietari possono quindi avere animali, purché garantiscano tranquillità e pulizia negli spazi comuni. Quando si tratta di locazione il divieto può essere imposto solo tramite una clausola specifica nel contratto ma non tramite il regolamento condominiale.
E in caso di danni?
Quando si tratta di danni causati dall’animale domestico di un inquilino, è fondamentale fare riferimento all’articolo 2052 del Codice Civile. Questo articolo stabilisce che il custode dell’animale è responsabile dei danni provocati, salvo che non dimostri che tali danni sono stati causati da un caso fortuito.
Oltre alla responsabilità civile, va considerata anche la responsabilità penale in caso di danni a persone, altri animali o proprietà causati dall’animale domestico.
Se ci sono problemi come rumori molesti oppure odori sgradevoli il condominio può richiedere che l’animale venga allontanato.
In sintesi, mentre non è possibile sfrattare direttamente un inquilino per la sola presenza di animali, se l’immobile si trova in un contesto condominiale si applicano le regole generali relative a rumori e immissioni.
Conclusioni su animali in casa in affitto
In conclusione, sebbene non esista una legge specifica che regoli la presenza di animali domestici in abitazioni in affitto, il contratto di locazione è il documento che definisce i diritti e i doveri degli inquilini e dei proprietari. Senza un divieto esplicito nel contratto gli animali sono generalmente ammessi, ma è fondamentale rispettare le norme condominiali per evitare problemi.
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