Risoluzione consensuale contratto di locazione

Quando il locatore e il conduttore decidono di interrompere il loro rapporto di comune accordo cosa succede?


In questo caso specifico siamo di fronte alla risoluzione consensuale del contratto di locazione: può sembrare una procedura semplice, ma ci sono aspetti importanti che non puoi trascurare.
Innanzitutto, sia il proprietario che l’inquilino sono tenuti a versare una tassa di 67 euro per la registrazione della risoluzione e ci sono 30 giorni di tempo per farlo. Sembra tanto, ma saltare questa scadenza può costare molto caro.
Capire bene i dettagli della risoluzione consensuale contratto di locazione ti permette di evitare errori e complicazioni: sapere cosa fare significa proteggere il tuo investimento e chiudere il rapporto in modo corretto e senza sorprese in futuro.

Risoluzione consensuale del contratto di locazione: cosa devi sapere (senza giri di parole)

La risoluzione consensuale contratto di locazione è una via d’uscita che locatore e conduttore possono prendere insieme per chiudere il contratto prima della scadenza prevista. In parole semplici: entrambi decidono di staccare la spina, evitando di arrivare al termine naturale del contratto. Questo processo viene spesso chiamato anche recesso consensuale contratto di locazione.

In realtà però sono due cose diverse: quando si parla di “recesso”, solitamente ci si riferisce al fatto che una sola delle due parti (locatore o conduttore) interrompe il rapporto prima del tempo. La risoluzione consensuale, invece, è un patto, un accordo in cui si decide insieme cosa fare. Ecco il punto chiave: locatore e conduttore possono accordarsi in qualsiasi momento per terminare anticipatamente il contratto.
Non ci sono vincoli sul preavviso o complicazioni burocratiche da affrontare, a patto che si rispettino due regole fondamentali:

  • il pagamento delle imposte di registrazione
  • la comunicazione all’Agenzia delle Entrate

In sostanza, se entrambe le parti sono d’accordo e si rispettano le regole appena viste, si può interrompere il contratto senza problemi e senza attendere la scadenza naturale. 

Risoluzione consensuale contratto locazione fac simile: le informazioni da inserire

Quando si decide di interrompere anticipatamente un contratto di locazione, non si può improvvisare. Serve un accordo chiaro, nero su bianco, firmato da entrambe le parti.
Cosa deve contenere questo documento?
Non basta un semplice “interrompiamo di comune accordo“, ma bisogna spiegare anche:

 

  1. motivazioni: perché state interrompendo il contratto prima della scadenza?
  2. Caparra: che fine farà la somma, tornerà all’inquilino o sarà trattenuto? Serve chiarezza.
  3. Spese di risoluzione: chi paga le spese per la chiusura anticipata del contratto?

In questo modo è possibile procedere con la risoluzione consensuale contratto di locazione senza dubbi, problemi o fraintendimenti.

Risoluzione consensuale del contratto di locazione: ecco come fare

Una volta che è stato deciso di porre fine al contratto, entro 30 giorni dall’accordo, occorre informare l’Agenzia delle Entrate della risoluzione consensuale contratto di locazione.
Come? Utilizzando il modello RLI, il documento fondamentale per la registrazione delle locazioni di immobili.
Puoi inviare la comunicazione in due modi:

  • Online
  • Di persona

Fare tutto nella maniera corretta è fondamentale: se l’Agenzia delle Entrate non riceve la notifica, la risoluzione non conta nulla dal punto di vista legale.

Costi della risoluzione consensuale del contratto locazione

Chi paga la tassa di registrazione della risoluzione?
Entrambi, sia gli inquilini che i proprietari hanno l’obbligo di pagare l’imposta di 67 euro tramite modello F24.
Ricorda però: se hai optato per la cedolare secca non dovrai preoccuparti di sostenere questa spesa.

La risoluzione consensuale del contratto di locazione offre una via d’uscita anticipata e vantaggiosa per locatore e conduttore, purché entrambe le parti siano d’accordo. Si tratta di un’opzione flessibile che può essere applicata a diversi tipi di contratto: dal canone concordato (3+2), al canone libero (4+4). Se gestita correttamente, permette di terminare un contratto senza complicazioni legali o sorprese indesiderate.
Rispettare i passaggi burocratici, come la presentazione del modello RLI e il pagamento dell’imposta di registrazione, è essenziale per rendere valida la procedura.

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