Parliamo spesso (purtroppo) di sfratti e contratti che non finiscono nel migliore dei modi ma, per fortuna, questo non è l’unico modo in cui termina il rapporto tra proprietario e inquilino!

In questo articolo vedremo le diverse strade che si possono seguire alla scadenza contratto di locazione. Quindi se ti stai chiedendo cosa succede alla scadenza di un contratto di locazione o gli adempimenti relativi alla scadenza naturale del contratto… continua a leggere per trovare tutte le risposte. 

Cosa si intende con scadenza contratto di locazione?

La scadenza contratto di locazione avviene quando il rapporto giunge al termine degli anni stabiliti: quindi otto anni in caso di contratto 4+4 e cinque in caso di 3+2. 

È possibile interrompere anche prima della naturale scadenza, vediamo quindi le varie opzioni (per comodità ci riferiremo sempre al contratto a canone libero). 

Scadenza dopo i primi quattro anni

Di norma, dopo i primi quattro anni di contratto, questo si rinnova in automatico, a meno che l’inquilino non abbia intenzione di interrompere il rapporto. In questo caso è necessario far sapere la volontà anche al proprietario dell’immobile inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno, rispettando le tempistiche per la disdetta previste dal contratto stesso (di solito si tratta di sei mesi di anticipo, ma può dipendere dalla tipologia di accordo). 

Il locatore, alla prima scadenza contratto di locazione, non può interrompere il rapporto se non in casi specifici previsti dalla legge.  Si tratta di circostanze eccezionali

  • la casa deve essere utilizzata dal proprietario stesso o da un suo familiare, 
  • quando c’è la necessità di vendere l’immobile,
  • se devono essere eseguiti lavori di manutenzione straordinaria dello stabile, che ne compromettono la sicurezza. 

Se anche solo una di queste condizioni viene rispettata è possibile, anche per il proprietario, interrompere alla prima scadenza contratto di locazione. In questo caso deve dare comunicazione all’inquilino di questa esigenza tramite una raccomandata con ricevuta di ritorno, precisando per quale ragione è richiesta la restituzione dell’immobile. 

Scadenza naturale del contratto dopo otto anni

Alla “seconda” scadenza contratto di locazione, quindi dopo otto anni, sono previste tre possibili opzioni

  • confermare l’accordo, tenendo le stesse condizioni di quello precedente
  • rinnovare il contratto facendo delle modifiche
  • interrompere il contratto

Il primo caso è quello più semplice… non occorre fare nulla! 

Se nessuna delle due parti vuole cessare o modificare l’accordo, il rinnovo avviene in maniera automatica.

Quando invece vogliono introdursi delle modifiche al contratto, il soggetto che necessita cambiare le condizioni deve attivarsi per comunicarle. Anche in questo caso l’avviso deve essere dato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno e almeno sei mesi prima della scadenza contratto di locazione: da questo momento, chi riceve la comunicazione ha sessanta giorni per rispondere. Se non arriva un riscontro, oppure non si raggiunge un accordo, il contratto si considera scaduto e ha termine alla data prevista. 

Infine, se non c’è volontà di proseguire nel rapporto, occorre avvisare l’altra parte, che non può fare altro che prenderne atto. 

Ricapitolando: è necessario mandare una comunicazione solo nei casi in cui si voglia modificare qualche clausola del contratto oppure interromperlo definitivamente. In caso contrario il rinnovo avviene in maniera tacita (e la legge non prevede un numero massimo di rinnovi). 

Interrompere il contratto in altri momenti  

È possibile interrompere il rapporto in un momento diverso dalla scadenza contratto di locazione?

L’inquilino può chiedere il recesso anticipato (sempre con un avviso di sei mesi e con la modalità della raccomandata con ricevuta di ritorno) quando si presentano dei gravi motivi

Questi devono essere fatti imprevedibili e involontari, che si presentano in seguito alla firma del contratto e rendono complesso il proseguimento del rapporto. Alcuni esempi dei gravi motivi possono essere: la rumorosità (oltre la soglia della normale tollerabilità) dei vicini, la presenza di condensa o umidità che rendono poco salutare stare in quell’immobile, ma anche un’improvvisa malattia dell’inquilino o l’allargamento della famiglia, per cui gli spazi della casa non sono più sufficienti. 

Qualunque sia il motivo del recesso deve ovviamente essere comunicato al proprietario di casa e l’accettazione o meno dello stesso è irrilevante. L’inquilino è tenuto a rispettare gli obblighi previsti sino al termine del contratto. 

Per il locatore, prima dei quattro anni, è possibile interrompere il contratto solo in quei casi che abbiamo visto poco fa. 

Arrivare alla scadenza contratto di locazione in maniera naturale e senza problemi si può! 

In caso contrario… Corner Affitti ha la soluzione per evitare e risolvere questi problemi, contattaci per saperne di più.